In comune con il prode Orlando della letteratura e tradizione cavalleresca, il nostro ragazzino ha solo il nome (con il diminutivo) ed il fatto di essere approdato al Teatro di Figura.
Lo spettacolo ci porta a riflettere sull’emarginazione e l’integrazione, temi sempre attualissimi e di continua discussione. Orlandino arriva da lontano in cerca di fortuna: non tutti vogliono accettarlo anzi qualcuno addirittura lo ostacola con qualunque mezzo per riuscire a eliminarlo.
Per affermarsi il ragazzo dovrà impegnare tutta la sua tenacia, fabbricare il coraggio necessario ad affrontare i pericoli e fidare nell’aiuto di una vecchietta magica e in quello… del pubblico! Siamo nel cortile di un reuccio di una campagna toscana e l’eroe non è un cavaliere “senza macchia e senza paura”, ma un ragazzetto “insenza babbo e insenza mamma” che cerca lavoro per il suo “campamento”. Il sovrano, buono ma ingenuo, viene istigato dai servitori invidiosi: Orlandino deve così affrontare per ben tre volte il terribile Orco e sua moglie Catera. Seguendo i preziosi consigli di una vecchia saggia e fidando nella propria audacia, il piccolo eroe riuscirà a trionfare ed a sposare la figlia del re.
Fascia d’età: dai 4 anni
Compagnia Pupi di Stac di: Laura Poli scene: Massimo Mattioli burattini: Ursel Rippe, Leonardo Lepri regia e musiche: Enrico Spinelli con: Fiorella Cappelli, Enrico Spinelli tecnica: Burattini a guanto (con le gambe), di legno intagliato.
Spettacolo in struttura aperta con scenografia/paesaggio
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