Il bimbo più furbo, scaltro e veloce della tradizione Africana si chiama Kirikù, è diverso dagli altri, è speciale. La sua voce si sentiva già dal ventre della mamma e appena nasce, da solo si dà il nome. Capisce che il suo mondo, il suo villaggio vive una maledizione, la fonte dell’acqua è secca, gli uomini e anche il suo papà sono scomparsi. Kirikù è piccolo, nessuno vuole giocare con lui, ma poi tutti lo cercheranno perché è coraggioso, supererà prove, libererà il villaggio dalle maledizioni. Utilizzando la sua astuzia, supererà la paura della strega Karabà, e con grande coraggio si avvicinerà a lei. Prove, sconfitte, vittorie, riti di iniziazione, rapporti con gli elementi della terra, con gli animali, magia, riconoscimenti, risoluzioni, astuzia e coraggio per sconfiggere l’antagonista, Il bene trionfa sul male e l’eroe riporta nel villaggio armonia e serenità. Nella tradizione africana, il racconto diventa anche animato, gli spettatori sono difronte ad una “capanna”, da dove nascono storie, oggetti, personaggi, animali, atmosfere del tempo. Ed in questo cerchio si danza, si ascolta, si risponde, si partecipa, Questa è la forma del nostro spettacolo: musicisti, voce narrante, animatori-interpreti, stoffe e oggetti africani.
Fascia d'età: dai 4 anni
Teatro d’attore e di figura con suoni dal vivo
Testo e spazio: Gabriele Ciaccia
Regia: Valentina Ciaccia
Interpreti: Andrea Tufo, Massimo Sconci, Valentina Franciosi
Figure : Bartolomeo Giusti
Ombre: Roberto Santavicca
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