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Una bella festa in onore del Patrono S. Michele Arcangelo nella frazione di S. Urbano di Narni.
Si terrà la processione delle Intusse, nata dalla leggenda del passaggio di S.Michele Arcangelo che arrivò in paese una sera, al tramonto, su di un carro trainato da buoi e chiese ospitalità ai Santurbanesi i quali, timorosi e diffidenti, lo rifiutarono e costrinsero il Santo a ripartire. Prima di andare però. S.Michele lasciò una chiave che lui definì miracolosa e che avrebbe aiutato a guarire dalle epidemie, quindi ripartì e si inerpicò sulla strada che conduce alla montagna proseguendo il suo viaggio. I Santurbanesi. rimasero molto male e si pentirono quasi subito di non averlo accolto; la mattina dopo salirono verso la montagna per cercarlo e trovarono i segni del passaggio del carro su delle rocce, addirittura su di una roccia, videro un'impronta che sembrava il ginocchio di una bestia come fosse caduta e avesse poggiato il ginocchio a terra. Continuarono a cercarlo e infine seppero che il Santo aveva raggiunto il borgo di Schifanoia e lì aveva trovato ospitalità. I sassi con le impronte sono rimasti per tantissimi anni, poi nei lavori di sistemazione della strada sono stati distrutti.
I Santurbanesi dall'anno successivo, hanno iniziato a festeggiare come patrono S.Michele Arcangelo e alla ricorrenza di quel giorno, iniziarono ad accendere dei fuochi lungo tutto
il percorso che aveva fatto il Santo e quindi a costruire le Intusse e ad accenderle creando una vera e propria processione di fuoco; fino a qualche anno fa si accendevano fuochi anche lungo il crinale della montagna illuminando tutto il percorso fatto dal Santo e creando uno spettacolo di luci veramente coinvolgente poi, per problemi di sicurezza, questo non è stato più possibile.
Il termine Intussa si può rapportare ad un probabile tus-turis (incenso, resina) ed è il frutto di un lavoro individuale che richiede conoscenza per la scelta dei materiali, fantasia e una buona esperienza manuale, riflette inoltre l'aspetto della competizione tra uomini che si riscontra in altre tradizioni popolari: ognuno cerca di farla più bella dell'altro, con forme diverse e, soprattutto, si preoccupa che resti accesa fino al termine della processione. Il legno usato è quello di pino secco, stagionato che abbia una buona quantità di resina, il legno viene spaccato in tanti pezzi (lustrini).
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